Da impresa in difficoltà a workers buyout

Gli strumenti della cooperazione per salvare le aziende
«Non sappiamo se le 78 imprese del settore commerciale e turistico del territorio della Bassa Romagna avessero le potenzialità per ‘trasformarsi' invece di chiudere - continua il direttore -, ma vogliamo ricordare a tutti gli imprenditori e ai dipendenti di imprese sull'orlo del fallimento, così come alle loro rappresentanze sindacali, che oggi la cooperazione mette a disposizione diversi strumenti e opportunità per ‘salvare' le proprie aziende». È il caso dei workers buyout, quelle imprese cioè che si trovano in difficoltà e vengono acquisite direttamente dai dipendenti che ci lavorano uniti in forma cooperativa. Un fenomeno che a livello nazionale può vantare 54 casi di successo dal Friuli alla Sicilia e che sul nostro territorio ha significato nuova vita per Raviplast (Ravenna) e Soles Tech (Forlì) solo per citare due esempi significativi.
«Il mondo cooperativo ha messo a sistema diversi strumenti - continua Pazzi -. In primo luogo CFI (Cooperazione, Finanza, Impresa) società partecipata dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Invitalia che si affianca ai lavoratori nel rischio di impresa e contribuisce al capitale sociale della cooperativa. Accanto a CFI ci sono poi i Fondi per lo sviluppo e la promozione della cooperazione delle tre Centrali cooperative (Confcooperative, Legacoop e Agci) che supportano ulteriormente la capitalizzazione delle imprese recuperate. Infine, ricordo, che nella nostra provincia Confcooperative Ravenna, insieme a La BCC - credito cooperativo ravennate, forlivese e imolese - è in prima linea nel fornire consulenza, affiancamento, tutoraggio, valutazione dei progetti e accompagnamento in ogni fase di trasformazione in cooperativa».
Per maggiori informazioni: Confcooperative Ravenna 0544 37171 – ravenna@confcooperative.it